Chissà, forse non l’avrebbe presa bene neppure lo stesso Bettino Craxi. Un socialista nonpotrebbe mai accettare che l’intitolazione di una via con il suo nome abbia come conseguenza la cancellazione dallo stradario della Resistenza. Lo ha fatto l’amministrazione comunale di Olbia. La giunta ha approvato una delibera che rivede la toponomastica nella zona del nuovo waterfront.
A Craxi la giunta guidata da Settimo Nizzi è arrivata passando da Francesco Cossiga. “Quel tratto di lungomare non poteva non avere un nome importante – dice alla Nuova Sardegna il sindaco –. In quel tratto di strada abbiamo re e principi. Ho quindi pensato che il tratto compreso tra il Ponte di ferro e il molo vecchio dovesse chiamarsi “Lungomare presidente Francesco Cossiga”. Poi per par condicio, ho pensato che l’altro tratto di strada nuovo dovesse portare il nome di Bettino Craxi, figura che, nonostante i guai giudiziari, ritengo sia stato un grande politico e meriti di essere ricordato». E poi, aggiunge Nizzi, «Olbia è sempre stata una città socialista prima dell’avvento di Forza Italia. I comunisti prendevano sonore bastonate alle elezioni dai socialisti. Ricordiamo pertanto questo personaggio politico senza nessuna altro fine».
E via della Resistenza? Ecco la spiegazione di Nizzi, sempre alla Nuova: “Quel tratto di strada di via Redipuglia è scomparso con la nuova viabilità e di conseguenza il nome è stato soppresso. Non appena troveremo un’altra strada degna di quel nome, via della Resistenza ritornerà a pieno titolo nello stradario cittadino. Nessuno strumentalizzi questa decisione interpretandola come una scelta con finalità politiche”.
Il sindaco di Olbia è un po’ naif. Quando si accorge di aver sbagliato cerca di rimediare a modo suo, almeno quando non si arrocca. Ci prova ma il risultato è infelice.
Sulla Resistenza si fonda la Repubblica italiana. Cancellarla dallo stradario è un gesto grave. Qualcuno lo ha fatto notare. Così il sindaco corre ai ripari – o almeno fa finta di farlo – dicendo che la Resistenza riavrà il suo posto nella toponomastica olbiese quando verrà trovata una via importante da intitolare.
E’ possibile che il sindaco, sostenuto dalla sua maggioranza di destra, abbia voluto onorare indirettamente Silvio Berlusconi. Gli deve molta della sua notevolissima carriera politica. Non potendo intitolare una strada a Berlusconi, che è vivo, ecco che spunta Craxi che di Berlusconi è stato un nume tutelare, a cominciare dalla famosa riaccensione dei ripetitori televisivi spenti dai giudici sulla base della legge Mammì.
Craxi è morto all’estero da latitante. E’ stato condannato per Tangentopoli, accusato di corruzione e finanziamento illegale del suo partito. Altri procedimenti si sono estinti con la sua morte. Dedicargli una via importante, cancellando contestualmente la Resistenza dallo stradario di Olbia, è un atto incredibile.
Nizzi gioca con la storia come se stesse parlando di calcio. Con le idee confuse, peraltro. La Resistenza non è dei comunisti, è di tutti gli italiani. Sulle montagne e nelle città, a combattere i tedeschi e i repubblichini di Salò, c’erano liberali, democristiani. azionisti, socialisti, comunisti e tanti altri che volevano liberare l’Italia dalla dittatura e darle la libertà di cui godiamo da 75 anni. Compresa quella del sindaco di Olbia e della sua maggioranza di destra.
Il sindaco di Olbia dice che la Resistenza ritornerà nello stradario quando troverà una via adeguata da dedicarle. Quando? E dove? In una delle nuove lottizzazioni anonime di periferia?
PS. L’unica reazione – un po’ flemmatica – alla decisione dell’amministrazione comunale è arrivata dalla sezione Anpi. Non pervenuta l’opposizione consiliare di centrosinistra.
Aggiornamento. Il 23 aprile 2023 la Resistenza è tornata nella toponomastica di Olbia. a pochi giorni dal 25 aprile, la giunta comunale su proposta del primo cittadino ha inserito nello stradario olbiese piazza della Resistenza. È il tratto di area verde sul lungomare che costeggia via Redipuglia dall’altezza di via Bologna fino a piazza dei Caduti. A titolo di curiosità, c’è da dire che nel frattempo oltre che a Cossiga e Craxi l’amministrazione comunale ha ritenuto importante dedicare uno spazio di rilievo anche al re di Persia, ovvero all’ultimo scià: Mohammad Reza Pahlavi, il monarca che governò l’attuale Iran attraverso un regime autocratico fino alla rivoluzione khomeinista del 1979. Gli è stata intitolata la via che porta alla nuova stazione ferroviaria.