La secessione del Nord con i voti del Sud

Matteo Salvini è un furbacchione privo di scupoli. Maneggia il dramma dei migranti con spregiudicatezza e disumanità, giocando con i bassi istinti e le difficoltà economiche di tanti italiani. E’ miserevole ma lo fa scientemente: ottiene consenso e spera, forse, di riuscire a realizzare quello che Bossi & Co. a suo tempo hanno immaginato e non sono stati capaci di fare.

Salvo intoppi, sempre possibili in tempi di consenso volatile, l’obiettivo è la secessione di fatto della cosiddetta Padania. Risultato che vuole ottenere con i voti che, con la caccia al nero e gli slogan cosiddetti sovranisti (prima gli italiani, prima i sardi, prima i pastori… ), raccoglie tra gli italiani incattiviti, in particolare al Sud, a cominciare dalla Sardegna questuante che l’ha accolto a braccia aperte durante la campagna elettorale per la Regione.

Il povero Sud, Sardegna inclusa, una volta che Lombardia e Veneto avranno avuto l’autonomia, potrà andare verso il suo destino. Il Nord ricco nel nucleo forte dell’Unione Europea, il Meridione nella sponda povera del Mediterraneo.

Chissà, magari ha ragione la Lega: sardi e meridionali potrebbero smetterla di fare i piagnoni che chiedono sempre soldi e aiuto e si rimboccheranno le maniche. Chissà se, scegliendo Salvini, lo hanno capito?