Francesco, un Papa del terzo millennio

Ha scelto di essere sepolto a Santa Maria Maggiore, distante, ma non distinta da San Pietro. Ha combattuto fino all’ultimo, “rovinando” in un sol colpo ai romani il Natale di Roma, la Pasquetta fuori porta e i palinsesti televisivi.

Ora ne parlano tutti bene, come si  conviene, omettendo le accuse  di populismo, pauperismo, perfino di  comunismo, che il presidente argentino Milei, tra una sega elettrica e l’altra, gli aveva lanciato . Per non parlare dei colleghi della curia romana, che davanti no, ma di spalle sì, mormoravano contro le sue “aperture” alle donne nella chiesa, ai gay, alla comunione ai divorziati, e così via. 

Francesco, e non Francesco I, non ha predicato il Vangelo, lo ha incarnato, nel modo radicale che aveva scelto il Poverello d’Assisi. Ricordiamo le critiche per i suoi scarponi: invece dei mocassini rossi griffati di papa Ratzinger (lo stesso colore del sangue della passione di Cristo), o quando fece accampare i senzatetto sotto il colonnato del Bernini, quasi a dire o così o altrimenti siamo cristiani da salotto. Ricordiamo quando più volte  chiese scusa alle vittime dei preti pedofili e quando gettò in mare corone di fiori per gli immigrati morti, finendo per essere accusato di populismo.

È rimasto a capo di una chiesa, la cui gerarchia non lo amava. Ha vissuto a Santa Marta, mentre cardinali ex potenti si muovevano nei palazzi vaticani da 200 metri quadrati…e anche qui accuse di populismo. Ai preti consigliava prediche non superiori agli 8 minuti, sicuramente anche troppi per certa vuota retorica. 

In quella piazza san Pietro piovosa e  vuota per il covid,  c’è  l’emblema della sua forza e della sua solitudine.  Troppa umanità per il vicario di Cristo, come lo dipingeva la tradizione. Troppa vicinanza ad una umanità dolente, smarrita, che attende nuovi oligarchi per trovare e colpire nuovi nemici. E poi il Creato, così estraneo allo sviluppo economico e tecnologico dei nuovi sovranismi. Così violentato da guerre predatorie. Non solo per le  terre rare, ma per l’acqua, per le foreste.

Un gesuita radicale che la Chiesa ha scelto come guida, pentendosene più volte, minacciando scisma e anatemi. Lui, Francesco, lavava i piedi ai carcerati come testimonianza: “Mi chiedo perché voi, e non io, siete qui dentro”. 

Un papa del terzo millennio, che dice: la Chiesa si salva se va contro questo mondo, che rinnegando la sua umanità, rinnega Dio.